sabato 4 maggio 2013

Il Partito Pirata e la difesa della libertà in Rete

No al bavaglio
È inaccettabile che la rete venga usata per diffamazioni, sessismi e come canale per qualsiasi altra espressione di violenza e autoritarismo, ma il Partito Pirata Italiano non ammette l’idea che si preferisca imbavagliare la Rete piuttosto che ristabilire un pieno Stato di Diritto.

Italia, 4 maggio 2013.
Alla luce delle sconcertanti dichiarazioni diffuse a mezzo stampa dalla seconda e dalla terza carica dello Stato, il Partito Pirata Italiano vuole richiamare l'attenzione degli italiani sulla reale posta in gioco in caso di eventuali provvedimenti legislativi di regolamentazione del Web: la nostra libertà.

L'attuale governo, formatosi in totale dispregio della volontà espressa dal voto dei cittadini, insieme alle più alte cariche istituzionali, preparano il terreno per leggi liberticide e censorie additando all'opinione pubblica i nemici da combattere: il Web e la libertà di espressione di ognuno.

Dalle parole dei presidenti del Senato e della Camera emerge chiara l'intenzione di attribuire la violenza che caratterizza la nostra società, e in particolare quella rivolta contro le donne, a quel medium di comunicazione che rappresenta l'ultima possibilità di fruizione di uno spazio di libertà per milioni di individui schiacciati dall'arroganza di potentati economici, comitati del malaffare e governi falsamente democratici.

Il Partito Pirata si oppone e si opporrà ad ogni tentativo di criminalizzare Internet e ad ogni tentativo di restringere la libertà e i diritti dei cittadini della Rete.

Sono in atto le prime avvisaglie di una battaglia che non avremo nessuna paura a combattere insieme al Movimento Pirata Internazionale; non indietreggeremo di fronte alle minacce, difenderemo con ogni mezzo la libertà di comunicare in Rete e impediremo la realizzazione di un disegno che vedrebbe l'Italia emulare gli “esemplari modelli” cinese, russo, siriano e di altri paesi autoritari.

Questo documento è stato approvato democraticamente dall'Assemblea Permanente del Partito Pirata.

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