sabato 11 maggio 2013

Giorgiana vive!

Giorgiana Masi
Domani, 12 maggio, il Movimento per la Vita sfilerà per le strade della città di Roma.
Una marcia che il Campidoglio ha camuffato, nella comunicazione data alla Questura, da evento sportivo, ponendo solo un problema di viabilità e richiedendo la semplice presenza della Polizia Municipale e di transenne per delineare il percorso.
Con questa richiesta è stata deliberatamente oscurata la presenza di formazioni fasciste come Forza Nuova, Militia Christi e altre organizzazioni di destra o di fanatici religiosi.
Sappiamo bene invece che la Marcia per la Vita non ha nulla di sportivo.

Al tempo stesso ai collettivi e movimenti delle donne romane che chiedevano una manifestazione per ricordare l'omicidio di Giorgiana Masi e difendere le donne e la loro libertà è stato vietato dalla Questura persino un sit-in a piazza Campo dei Fiori, luogo simbolo della laicità, adottando così ancora una volta in questa città due pesi e due misure.

Il 12 maggio quindi come coalizione per Sandro Medici sindaco abbiamo deciso di scendere in piazza ugualmente non solo per denunciare l'applicazione a proprio piacimento del Protocollo sui cortei da parte del sindaco Gianni Alemanno, ma per ribadire il diritto a manifestare, difendere la libertà delle donne e dare voce a chi su divorzio, aborto e diritti non vuole un ritorno al passato.

L'appuntamento e' per le ore 9 in piazza Campo de' Fiori.

"Trovo legittimo rivendicare il diritto di parola e di manifestare che esprimono i movimenti delle donne - dichiara Sandro Medici, candidato sindaco di Roma - e non ritengo sia utile drammatizzare una contestazione all'ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini che per altro si è distinta per aver promosso politiche contro l'aborto e i diritti delle donne: una drammatizzazione che rischia di esasperare il clima elettorale".

Repubblica romana, Sinistra per Roma, #RomaPirata

“Il clima reazionario e di repressione che Alemanno ha restaurato negli anni della sua amministrazione non deve potersi riconfermare alle prossime elezioni. Il Partito Pirata partecipa a fianco di tutte le donne che vogliono rivendicare il diritto a manifestare per non dimenticare Giorgiana e per affermare il diritto al libero arbitrio”, dichiarano i candidati della lista #RomaPirata.

sabato 4 maggio 2013

Il Partito Pirata e la difesa della libertà in Rete

No al bavaglio
È inaccettabile che la rete venga usata per diffamazioni, sessismi e come canale per qualsiasi altra espressione di violenza e autoritarismo, ma il Partito Pirata Italiano non ammette l’idea che si preferisca imbavagliare la Rete piuttosto che ristabilire un pieno Stato di Diritto.

Italia, 4 maggio 2013.
Alla luce delle sconcertanti dichiarazioni diffuse a mezzo stampa dalla seconda e dalla terza carica dello Stato, il Partito Pirata Italiano vuole richiamare l'attenzione degli italiani sulla reale posta in gioco in caso di eventuali provvedimenti legislativi di regolamentazione del Web: la nostra libertà.

L'attuale governo, formatosi in totale dispregio della volontà espressa dal voto dei cittadini, insieme alle più alte cariche istituzionali, preparano il terreno per leggi liberticide e censorie additando all'opinione pubblica i nemici da combattere: il Web e la libertà di espressione di ognuno.

Dalle parole dei presidenti del Senato e della Camera emerge chiara l'intenzione di attribuire la violenza che caratterizza la nostra società, e in particolare quella rivolta contro le donne, a quel medium di comunicazione che rappresenta l'ultima possibilità di fruizione di uno spazio di libertà per milioni di individui schiacciati dall'arroganza di potentati economici, comitati del malaffare e governi falsamente democratici.

Il Partito Pirata si oppone e si opporrà ad ogni tentativo di criminalizzare Internet e ad ogni tentativo di restringere la libertà e i diritti dei cittadini della Rete.

Sono in atto le prime avvisaglie di una battaglia che non avremo nessuna paura a combattere insieme al Movimento Pirata Internazionale; non indietreggeremo di fronte alle minacce, difenderemo con ogni mezzo la libertà di comunicare in Rete e impediremo la realizzazione di un disegno che vedrebbe l'Italia emulare gli “esemplari modelli” cinese, russo, siriano e di altri paesi autoritari.

Questo documento è stato approvato democraticamente dall'Assemblea Permanente del Partito Pirata.